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FIDEF - L’APPELLO DEGLI ENTI D’ISTRUZIONE E FORMAZIONE CONTINUA AL FUTURO GOVRNO

E’ urgente un ripensamento complessivo nel settore della formazione continua, per una politica della “società del sapere”. Nel contesto della globalizzazione e dei cambiamenti strutturali della società e dell’economia, la formazione continua ha acquisito un’importanza sempre maggiore. La società e il progresso tecnologico richiedono,  ad ognuno,  livelli di qualificazione nuovi e spesso più elevati. L’acquisizione di sapere e di competenze, e la loro costante evoluzione,  costituisce una premessa indispensabile ai fini dello sviluppo personale e della partecipazione in tutti gli ambiti economici e sociali.

Con la lettera aperta, il consiglio direttivo  rivolge un appello ai partiti ed al futuro Governo per dare sostanza e soddisfare il bisogno di domanda nel settore.

Lettera aperta al FUTURO GOVERNO

                                    RIFORMA SETTORE, INCENTIVI FISCALI E TUTELA

Alla vigilia del voto elettorale e della formazione del nuovo Governo,  la FIDEF vuole attirare l’attenzione dei partiti e del futuro Governo, su una indispensabile ed urgente riflessione sulla “formazione continua”, settore di importanza fondamentale nel contesto dei cambiamenti strutturali della società e dell’economia.

La formazione continua, un punto cardine per lo sviluppo

La società del sapere ed il progresso tecnologico richiedono livelli e competenze sempre più elevate, che costituiscono premessa indispensabile  allo sviluppo della persona e di partecipazione a tutti gli ambiti economici e sociali.  La Federazione Italiana Enti e Scuole di Istruzione e Formazione (FIDEF)  ritiene di dovere affidare una riflessione ai partiti ed al nuovo Governo, sulle problematiche della “formazione continua” quale funzione pubblica, nel cui ambito gli “Enti gestori” svolgono una azione insostituibile, attuando corsi non regolamentati e non coperti da finanziamento pubblico.

Detti enti sottolineano una loro doppia responsabilità: offrire ai discenti un prodotto di qualità, vale a dire corretto, indirizzato ed utile, rispetto ai tempi, nonché garantire agli operatori del settore un lavoro dignitoso, in condizioni di equità.

NO A SOVVENZIONI ED INTERVENTI A PIOGGIA

 SI’ A INCENTIVI FISCALI

Gli “enti gestori” rifiutano interventi a pioggia ed una distribuzione indiscriminata di risorse economiche. Pubblicamente e ripetutamente si dicono favorevoli ad una di moralizzazione e trasparenza, che non perpetuino rendite di posizione di particolari Enti che operano nella formazione professionale, che godono di finanziamento pubblico che, molte volte poco hanno in comune con la formazione continua.

E’indispensabile sviluppare politiche atte a tutelare quest’ultimo settore, con incentivi fiscali tesi a favorire ed agevolare la frequenza ai corsi a cui i discenti accedono a proprie spese,  nonchè regolamentare la “Certificazioni di fine corso”, onde ad offrire al Paese un servizio ancora più efficiente ed accessibile a tutti i cittadini.

BENE COMUNE

Nell’era della globalizzazione e dell’economia, la domanda di specificità delle competenze sta cambiando, ma non altrettanto sta accadendo per il sistema formativo legato alle norme statali e regionali. La ricerca empirica mette in evidenza il persistere di una marcata distanza fra domanda e offerta di formazione, la quale tende a rispondere ancora oggi ad una logica di azione tipicamente “verticale”. Le politiche per la formazione, costituiscono un aspetto cruciale delle politiche di sviluppo. Di contro è  indispensabile che al sistema della formazione continua, venga riconosciuto la flessibilità che lo caratterizza, che non è sinonimo di precarietà, ma al contrario, tesa a definire in modo sempre più netto il ruolo che gli è proprio e rispondere adeguatamente alla sempre maggiore domanda.

PATTO INTERISTITUZIONALE

Nel delicato momento di transizione verso un’economia ed una “società della conoscenza” in continua evoluzione, in cui occorre accompagnare la crescita culturale e professionale, la Formazione Continua và, ancor più, garantita con dispositivi di sostegno, attualmente completamente assenti, con interventi che abbiano a riferimento l’acquisizione di competenze necessarie per sostenere la trasformazione con la quale ridare speranza al Paese”.

Per dare sostanza a questa prospettiva, senza cadere in velleitarismi od in illusionismi, necessita un “patto interistituzionale” tra il Governo locale e nazionale, le istituzioni pubbliche e gli Organismi rappresentativi degli operatori privati che operano nel settore.

                                                                               Il Consiglio Direttivo FIDEF

Roma, 23 febbraio 2013

 

Comunicato di Avatar di LucantonioLucantonio | Pubblicato Domenica, 24-Feb-2013 | Categoria: Arte-Cultura
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