Serata di Gala del 17° Concorso "Sara Preatoni"
SARA SIMEONI PREMIA I MUSICISTI DEL CONCORSO “SARA PREATONI”
21/11/2009
Sara Simeoni, elegante e sorridente, ha premiato con gioia, baciandoli uno ad uno, i cinquanta giovani musicisti selezionati dai 159 iscritti per la Serata finale del 17° Concorso Musicale “Sara Preatoni”.
L’ appuntamento, ormai internazionale, che annualmente ricorda Sara, la splendida figlia del nostro Ennio Preatoni, velocista azzurro e tecnico nazionale, scomparsa soltanto diciottenne nel 1992, ha aggiunto quest’anno ai diversi patrocini anche quelli prestigiosi della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Dopo l’apertura della straordinaria Francesca Criscuolo, vincitrice della passata edizione, i migliori giovani si sono “sfidati” chi al pianoforte, chi all’arpa, chi al clarinetto con un travolgente “Un americano a Parigi” di Gershwin, chi in frac come Salhi Amir venuto da Domodossola per suonare Bach con due mani che sembrano quattro e poi con il fratellino Sofien a quattro mani (vere) e i due simpatici “Simoni” Gargenti e Guzzo che, con pianoforte e batteria, hanno strappato uno scrosciante applauso ai numerosi spettatori con una ritmata “Pantera Rosa”.
La più applaudita ? Eleonora Sedini, 4 anni, con il suo violino da bambola.
Tutti gli artisti concorrenti, dai più piccoli ai più grandi, sono stati ascoltati e valutati da una giuria di validi musicisti coordinati dal Presidente della stessa, il M° Salvatore Vincenzo Maniscalco, Direttore artistico di tutta la manifestazione e Autore di diverse composizioni musicali eseguite durante le prove del concorso e nel corso della serata finale, sia dai musicisti concorrenti che dall’ospite d’onore, il pianista di fama internazionale Adalberto Maria Riva, che ha concluso sulle note di Rachmaninoff.
“Ho provato davvero un’emozione particolare – ha commentato Sara Simeoni – assistendo a questa splendida serata che offre a tanti giovani un bellissimo modo di confrontarsi. Siamo qui per ricordare Sara, la figlia di Claudia ed Ennio. Per tutti noi che abbiamo vissuto insieme intensi periodi della nostra vita, accomunati dalla stessa passione, ogni nostro figlio è un po’ il figlio di tutti noi”.
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