Aldo Cibic, L’architettura oggi è estremamente superficiale perché non dà risposte ragionate
Designer e architetto con un'anima da urbanista. L'ex allievo di Sottsass disegna nuovi stili di vita ecosostenibili, alla base del suo lavoro strategia e narrativa
È un designer e un architetto, ma non ama essere classificato né come l’uno o né come l’altro perché Il mondo della progettazione interessa in modo indifferente sia l’architettura che il design. Aldo Cibic, nato artisticamente con Memphis e Ettore Sottsass negli anni ‘80, oggi è più famoso come urbanista, come l’ha definito il critico Alberto Bassi, e lui non rinnega questa nuova sfida professionale. Prima disegnava oggetti, oggi - complice la crisi - interpreta nuovi modi di abitare e riscopre gli antichi valori: la natura, le stagioni, l’orto davanti a casa. Una vita insomma lontana dal traffico e dalla città, immersa nei Paesaggi rurali, per citare un vecchio progetto, circondata solo da ciò che davvero serve. Via il superfluo, quindi. E nel superfluo annovera anche prodotti nati più dallo svago di un designer che da un reale bisogno.
Le parole di Cibic riecheggiano il movimento di Maurizio Pallante, la Decrescita Felice, della quale però condivide i principi ma non lo slogan. E spinto da una nuova sensibilità verso il mondo naturale, lavora a More with less: progettare un villaggio nella campagna vicentina, perché le persone si innamorino di un film.
Reazioni:
Voto medio
2.00
1 VOTO
Iscriviti
