Farmaci generici e diritti del paziente: cosa sapere
Con i farmaci generici cambia il rapporto del paziente con il farmacista?
A questa domanda risponde Gianfranco Iadecola, Avvocato già Magistrato di Cassazione, approfondendo il tema dei diritti del paziente e del rapporto paziente – farmacista.
Quando il paziente munito della ricetta rossa del medico si reca presso la farmacia e il medico non ha apposto sulla ricetta la clausola di non sostituibilità del farmaco prescritto, il farmacista deve comunicare al paziente l’esistenza di farmaci generici (quindi equivalenti) a costo minore. In tal caso il paziente deciderà quale farmaco preferire. Al contrario, se il medico appone la scritta “non sostituibile” con una piccola motivazione, il farmacista è obbligato a consegnare al paziente il farmaco prescritto.
Il farmaco generico, malgrado sia bioequivalente rispetto al farmaco originale o branded, in realtà ha eccipienti diversi che potrebbero essere responsabili di effetti avversi (es. allergia) o di ridotta efficacia, per cui il farmacista dovrebbe stare attento in questa fase di sostituzione.
Quali sono i diritti del paziente?
Il diritto fondamentale del paziente è quello della salute e del rispetto della privacy, pertanto nel rapporto con il farmacista il paziente deve essere informato relativamente alla disponibilità di farmaci equivalenti a minor costo ma dovrebbe essere anche informato relativamente alla differenza in termini di eccipienti e di indicazioni tra la formulazione prescritta e quelle equivalenti.
Il problema nasce se il paziente, sapendo di essere intollerante al lattosio o al glutine, non viene informato della presenza di questi eccipienti nelle formulazioni. In tal caso ecco che il diritto alla salute viene meno, ugualmente è difficile che un farmacista possa chiedere quali patologie ha il paziente al fine di rispettare la privacy di quest’ultimo.
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