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Riflessioni sulla convivenza. approfondimenti

Convivere in modo efficace significa vivere con se stessi, con i propri genitori, con gli altri componenti della famiglia, gli amici, i colleghi, ecc.., In un ambiente di accettazione, rispetto reciproco, apprendimento gli uni dagli altri, comprensione, empatia e affetto condivisi. Abbiamo constatato che la maggior parte delle persone che focalizzano l'attenzione sugli errori degli altri si chiude rispetto alle relazioni affettive. Vogliamo che cambino, e se non lo fanno, ci sentiamo aggrediti personalmente, e questo impedisce una comunicazione aperte d'efficace. Assumiamo ruolo di giudici e focalizziamo la nostra attenzione sul fatto che loro cambino, e ciò rende difficile, a volte addirittura impedisce, una convivenza che funzioni. Chiediamoci: come convivo con me stesso? Mi apprezzo così come sono o  invece mi disprezzo?, Mi voglio bene oppure non mi piaccio?, Mi lodo o mi insulto? Sono contento di ciò che faccio e di come lo faccio?, Mi sento soddisfatto, colpevole, mi vergogno, ecc... E quindi mi sento male? Da queste domande su come ci comportiamo con se stessi sorge automaticamente un'altra domanda su come conviviamo con gli altri: lo facciamo con stima reciproca, con libertà di esprimerci, comprensione ed empatia, con tolleranza, con accettazione reciproca, compartecipazione, con dedizione, oppure lo facciamo con paura, scontri, vergogna, il sentimento di invidia, gelosia e altre cose che interferiscono nelle nostre relazioni interpersonali? "Vivere con" qualsiasi persona e con il nostro ambiente, dipende direttamente da come viviamo la nostra vita di relazione con noi stessi e come ci assumiamo o no la responsabilità del modo in cui la viviamo con gli altri.

Comunicazione.

Nella sfera del funzionamento familiare, le principali difficoltà rilevate per una buona convivenza risiedono nella comunicazione. Troppo spesso non siamo capaci di conversare in modo chiaro diretto dei problemi che ci affliggono le nostre relazioni familiari. Ci costa farlo da un punto di vista empatico senza arrivare giudizi discussioni che renderebbero frustrante il prendere decisioni in modo collettivo. Comunicare significa far conoscere, informare, scambiare pensieri, idee, conoscenze, sentimenti, partecipare, condividere, e altri elementi importanti nell'ambito delle relazioni umane. Attraverso la comunicazione, viviamo in primo luogo a conoscere noi stessi; l'autoconoscenza è uno dei fattori di base dell'autostima. Arrivare a conoscerci e a conoscere gli altri e il percorso più rapido per ottenere una buona comunicazione condivisa e, quindi, delle relazioni che funzionino.

Aprirsi al dialogo.

In molte famiglie non c'è dialogo tra genitori e figli, se osserviamo bene, non c'è stato per molte generazioni. I genitori dicono delle cose ai loro figli, e questi dicono cose ai loro genitori, molto spesso non c'è una vera conversazione nella quale gli uni parlano con gli altri e non solamente agli altri. "Parlare con" significa esprimere i propri sentimenti condividere liberamente diversi punti di vista senza timore di essere criticati giudicati.

Comunicato di Avatar di DottoressaParisiDottoressaParisi | Pubblicato Martedì, 08-Set-2015 | Categoria: Benessere
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