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Nona edizione del Forum “Trust, Holding e fondazioni” approfondimenti

Si è svolto mercoledì 22 aprile, presso la sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano, la nona edizione nazionale del Forum “Trust, Holding e Fondazioni”, organizzato da Editrice le Fonti. La discussione ha avuto come oggetto l’istituto giuridico del Trust, alla luce delle più recenti novità normative giurisprudenziali e di prassi dell’Amministrazione finanziaria. Scopo del forum è stato l’ aggiornamento dei professionisti e manager sulla parte nozionistica e giuridica attraverso casi concreti di studio ed esemplificazioni operative riducendo al minimo la parte, pur necessaria, riguardante l’esegesi diretta della norma.

 

A moderare  il dibattito, che ha visto coinvolti relatori illustri tra avvocati, dottori commercialisti ed esperti del settore,  è stato l’avvocato Guido Giommi,  presidente di Editrice Le Fonti.

Il Forum ha preso il via con una prima sessione di lavoro dedicata alle nozioni istituzionali del trust.

L’Avvocato Fabrizio Vedana, direttore dell’Area Legale e Relazioni Esterne di Unione Fiduciaria, ha introdotto l’argomento illustrando le caratteristiche e gli aspetti civilistici del trust. Il relatore ha ripercorso la particolare storia di questo istituto giuridico, che è stato riconosciuto in Italia il 1° gennaio 1992 ,con l’entrata in vigore  della legge n. 364 del 1989: veniva così ad essere ratificata la Convenzione dell’Aja del 1985 sull’applicazione dei  trust e il loro riconoscimento.

 

Secondo tale Convenzione rientrano nel trust i “rapporti giuridici istituiti da una persona, il costituente  - mediante atto tra vivi o mortis causa -  qualora dei beni siano stati posti sotto il controllo di un trustee nell’interesse di un beneficiario o per un fine specifico”.

 

Dal momento che il trust, tipico del Common Low,  implica un concetto di proprietà diverso da quello conosciuto dal codice civile italiano, viene regolato da una legge straniera. Il Trust, specifica l’Avv. Vedana, può essere definito come una “cassaforte giuridica” e prevede una relazione tra quattro soggetti protagonisti: il disponente o settler, il trustee, il beneficiary ed il protector.

 

La parola è passata poi al Dott. Vincenzo Felline , Area Finanza e Fiscalità Unione Fiduciaria S.p.A, che ha trattato il tema delle imposte sui redditi nel trust.  L’art. 73 del Testo Unico  per le Imposte sui redditi (TUIR),  ha spiegato il Dott. Felline, individua ai fini della tassazione due principali tipologie di trust:  trust trasparenti, con beneficiari di reddito individuati, i cui redditi vengono imputati per trasparenza ai beneficiari; trust opachi, senza beneficiari di reddito individuati, i cui redditi vengono direttamente attribuiti al trust medesimo. Il comma 74 dell’articolo unico della finanziaria 2007, modificando l’articolo 73 del TUIR, ha poi definitivamente sancito l’appartenenza del trust ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società.

 

Il Forum è continuato con l’intervento del Dott. Angelo Busani, notaio ed esperto di diritto civile e tributario, sulle imposte dovute per l’istituzione di un trust. Il Dott. Busani ha sostenuto come il riconoscimento del Trust comporti l’ammissibilità della creazione di vincoli di destinazione, purché ciò risponda a esigenze meritevoli di tutela.  Nonostante l’Agenzia delle Entrate auspichi un tassazione immediata, nella prima fase del trasferimento del bene dal disponente al trustee, in realtà la tassazione, ha precisato Busani, dovrebbe scattare nel momento in cui viene ad esserci un incremento del bene del beneficiario.Dopo queste premesse di carattere normativo,  il Forum è proseguito con le testimonianze di numerosi Case History sull’utilizzo del trust sia  per le persone fisiche che per imprese, soci e imprenditori.

 

Il Dott. Carlo Vedani, Amministratore Delegato di Fiduciaria Orefici Sim S.p.A. e di Orefici S.p.A., attraverso la testimonianza della sua azienda di famiglia e del proprio Family Office, ha trattato la questione dei servizi fiduciari a supporto di un trust. Un caso toccante di utilizzo del trust  di protezione per le persone fisiche è stato poi affrontato dal Dott. Tosetti. Il Dott. Tosetti  ha riportato l’esempio di un padre di famiglia che, trovandosi tragicamente nella condizione di malato terminale, aveva deciso di lasciare alle proprie  figlie i propri beni tramite l’utilizzo del trust. A seguire,

 

Il Dott. Massimo Lodi,  presidente di UBI Trust Company Ltd, ha posto l’accento sulla lacuna giuridica italiana in materia di trust, che continua ad essere regolato da leggi estere come la californiana legge di Jersey, e che necessita di maggiore chiarezza e ha condiviso con i partecipanti casi di studio su pianificazione fiscale internazionale.

 

La sessione mattutina del Forum si è conclusa con l’intervento del Dott. Giurso, dirigente Area Finanza di Unione Fiduciaria S.p.A., che ha sottolineato le motivazioni alla costituzione con esempi pratici di funzionamento di trust e ha sintetizzato le posizioni espresse in precedenza dagli intervenienti.Nel pomeriggio, il dibattito si è terminato con una sezione fuori programma dedicata agli approfondimenti del pubblico. Il Dott. Giommi ha così introdotto l’Avvocato Elia Macchia, Area Finanza di Unione Fiduciaria S.p.A., il Dott. Malerba, amministratore unico di Italian Trust company, che si sono confrontati con gli ospiti sull’analisi di alcuni casi di studio.

 

Sono ancora disponibili gli ultimi materiali e atti del convegno.

Per acquistarli, consultare il sito: http://www.finanzaediritto.it/prodotti/materiale-trust-holding-e-fondazioni-250.html.     

Comunicato di Avatar di Editrice Le FontiEditrice Le Fonti | Pubblicato Lunedì, 27-Apr-2009 | Categoria: Finanza
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