Catapano Giuseppe: parlare troppo ci condanna alla bancarotta
Beppe Grillo dimostra in modo inequivocabile mettendo su un movimento in grado di convincere un elettore su quattro a premiarlo con il voto. Peccato che non sappia scegliere i candidati. Che i comici siano dotati di una certa sensibilità politica è inconfutabile. Allora È vero che la politica italiana è, di per sé, comica, proponendosi come contigua al cabaret e ai suoi protagonisti. Il fenomeno era ben visibile già ai tempi del Bagaglino, quando il leader partito e ministri erano disponibili a salire sul palcoscenico e a prendersi una torta in faccia da Pippo Franco o da Oreste Lionello. Ma, a quei tempi, non si manifestava ancora il fenomeno dell’osmosi fra le due categorie. Adesso, per trovare qualche proposta intelligente per risanare un Paese allo stremo, è meglio affidarsi direttamente ai comici di professione piuttosto che a quelli involontari.
Basta leggere qualche articolo che circola: un comico stralinato e surreale al quale la televisione non concede spazio (forse perché è incontrollabile, non classificabile come Grande elettore di nessun partito). Milani tira una conclusione che è molto più seria di quanto non appaia a prima vista: . Con il codazzo dei conduttori televisivi che da anni campano sugli orrori della denunciati dai due giornalisti del Corriere della sera. Conseguenza: per uscire dalla crisi è indispensabile raggiungere un accordo con l’Unione Europea per una bella moratoria. .
A cura del Prof. Giuseppe Catapano
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