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L'uso della pubblicitĂ  nell'era conteporanea approfondimenti

La pubblicità è decisamente uno dei modi di fare comunicazione, a pagamento, più diffusi tra le iniziative degli addetti che operano nel settore economico/commerciale per sollecitare l’attenzione degli individui e consigliar loro un determinato tipo di consumo. La pubblicità attraverso la televisione (con gli spot pubblicitari), la radio (con interventi pilotati), attraverso i giornali e le affissioni (come i volantini) ma anche la posta e, con l’avvento di internet anche attraverso il web è la forma di propaganda più antica, risalente già all’epoca romana e con l’avvento della stampa ha rivoluzionato l’industria e la produzione di merci, ma non solo. Agli inizi la pubblicità veniva fatta principalmente con solo testi e disegni, nonostante la maggior parte della popolazione risultava essere analfabeta ed erano molto pochi quelli che potevano leggere i giornali, interpretare le parole, quindi la pubblicità veniva fatta in modo molto semplice ed immediata e spesso, proprio per questo motivo, si usavano i verbi all'imperativo. Oggi la pubblicità si avvale dell’appoggio di numerosi esperti, specializzati in diversi campi per arrivare meglio al consumatore. Psicologi, artisti, cantanti e musicisti, poeti, scrittori, testimonial sportivi e celebrità della tv in base al tipo di pubblicità che si vuole fare, al pubblico al quale è diretta, al messaggio che deve esprimere, al prodotto che deve consigliare. Interessando una grande quantità di utenti, le industrie investono sempre grandi capitali e dando lavoro a milioni di persone che mettono insieme creatività, marketing, innovazione e contesto per dar vita a delle vere e proprie opere d’arte. Di fatti la pubblicità è praticamente onnipresente. Non c’è posto, contesto, giornata che non veda protagonista o sfondo questo mezzo di comunicazione. Si fa pubblicità per qualunque cosa: pubblicità sociale volta a promuovere finalità di rilievo sociale; pubblicità commerciale che reclama i prodotti del mercato o di una ditta; l’advocacy advertising che cerca di trovare un punto di legame su tematiche su cui esiste una divergenza di opinioni; la pubblicità pubblica che utilizza lo stato o la pubblica amministrazione per sviluppare un tipo di comunicazione che informi i cittadini rispetto ad un determinato argomento ritenuto importante. Ovviamente in base al mezzo usato per fare pubblicità le tipologie cambiano e come abbiamo già detto cambia anche il targhet di riferimento ossia il destinatario. Le pubblicità sono studiate nei minimi particolari pur di raggiungere il suo scopo. Facendo leva sull’influenza che esercita sfrutta tutti i mezzi a sua disposizione per affascinare l’utente attraverso l’uso dei testimonial o ancora artisti celebri. Fare pubblicità costa, in base a quello che si vuol fare, naturalmente: un conto è voler distribuire volantini a Firenze, un altro fare uno spot che passi i tv o in radio. Certo bisogna sempre partire dai piccoli passi. Se si vuole pubblicizzare la propria azienda internet di certo aiuta molto, ma non dimentichiamo i vecchi metodi, magari cercando di ottimizzare i tempi e la produzione provando a investire sui materia di riciclo che rispettano l’ambiente, e innovare i vecchi metodi. Bisogna studiar bene una pubblicità per far si che sia efficace, nelle musiche che usiamo, nei colori che adoperiamo, addirittura nelle parole che utilizziamo per trasmettere un messaggio al destinatario. 

Comunicato di Avatar di coymbracoymbra | Pubblicato Martedì, 06-Nov-2012 | Categoria: Web
Tags: volantini
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